Più assunzioni per gli incentivi fiscali non per il Jobs Act

La Repubblica scrive che, secondo uno studio della Banca d’Italia, ancora preliminare ma che il quotidiano ha potuto visionare, le riforme del mercato del lavoro attuate dal governo hanno contribuito a far crescere il numero di assunzioni a tempo indeterminato, ma gli effetti positivi sono principalmente legati agli incentivi fiscali piuttosto che al Jobs Act. Ma, se il contratto a tutele crescenti, uno dei cardini del Jobs Act, resterà infatti in vigore nei prossimi anni, gli incentivi fiscali alle assunzioni sono stati notevolmente ridotti, anche per permettere al governo di passare altre misure fiscali come il taglio delle imposte sulla prima casa.

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